Taglio del nastro presso la Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo – Ets, preceduto dal convegno “Donazioni e trapianti: realtà e prospettive” che si è tenuto nella sala Pirelli della Regione: “Lavoriamo assieme per ridurre le quote di opposizioni nelle anagrafi dei Comuni”
Vola l’App DigitalAIDO: dall’avvio a fine 2021 al 31 dicembre scorso, registrato +60% di manifestazioni favorevoli tra i giovani con meno di 35 anni
(Milano, 3 marzo 2025) – Cinquantadue anni dopo la fondazione, avvenuta nel 1973 ad opera dell’informatore farmaceutico Giorgio Brumat, che due anni prima aveva lanciato la DOB-Donatori Organi Bergamo, AIDO – Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule, riporta la propria sede legale in Lombardia. La cerimonia di inaugurazione si è tenuta nella serata di venerdì scorso, 28 febbraio, al civico 46-48 di via San Gregorio, presso la Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo – Ets che con AIDO collabora proficuamente da anni.
L’evento è stato preceduto dal convegno: “Donazioni e trapianti: realtà e prospettive” organizzato nella prestigiosa sala Pirelli della Regione Lombardia su iniziativa del consigliere regionale Christian Garavaglia e per interessamento dell’amministratore nazionale di AIDO Donata Colombo. Dopo i saluti istituzionali, la presidente nazionale di AIDO Flavia Petrin ha tenuto una relazione sulle attività e gli obbiettivi dell’Associazione; quindi è seguita una parte più tecnico-specialistica, con autorevoli esperti del settore; e infine la sottoscrizione di un protocollo d’intesa con il Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa italiana per eventuali collaborazioni a sostengo sempre delle donazioni.
In apertura, introducendo la giornata, il consigliere Garavaglia ha espresso il suo grazie per aver portato in Lombardia un evento così importante e ha detto: “In Lombardia eravamo a 546 trapianti nel 2020, l’anno scorso abbiamo superato i 700. Puntiamo a raddoppiare il numero dei nostri donatori in cinque anni”. Ha poi preso la parola l’europarlamentare Mario Mantovani: “La donazione è vita. Nel mio Comune c’è un monumento all’AIDO e ne sono orgoglioso. In Lombardia abbiamo alla portata il raggiungimento del traguardo di 40 donatori per milione di abitanti entro il 2026. Quanto all’Europa, il tema delle donazioni è stato al centro di tre direttive qualche anno fa, ma ormai ne sono passati 13 dall’ultima e sarebbe opportuno prendere qualche nuova iniziativa e favorire un aggiornamento”.
In sala è giunto anche il governatore della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha voluto esprimere il suo plauso ad AIDO: “Il grande merito dell’Associazione, che con grande piacere qui oggi ospitiamo, è di aver portato negli anni una nuova cultura sulle donazioni, permettendo di superare nell’opinione pubblica certi pregiudizi anche piuttosto marcati. Grazie per questo, perché è stata una svolta. La Lombardia fa la sua parte con una grande risposta tra chi ha già donato e chi ha dato la disponibilità a farlo in futuro. Proseguiamo su questa strada”.
Al microfono è quindi intervenuta Rosalba Lasorella, vicepresidente della Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo – Ets, che ha portato i saluti del presidente Andrea Tiberti: “Con AIDO condividiamo già da qualche tempo una collaborazione che si è inserita nel solco della nostra missione: è dal 1867 che operiamo nel campo della solidarietà e dell’assistenza e oggi contiamo 157 mila soci per un totale di 250 mila persone assistite. Con l’Associazione per la donazione degli organi, tessuti e cellule si è costruita un’unità d’intenti di cui siamo molto contenti. E siamo onorati di poter ospitare, a partire da oggi, la sede di AIDO nei nostri locali, a significare un connubio che si rafforza ulteriormente. AIDO ci trasmette un messaggio molto significativo: sapere che qualcosa di noi può aiutare anche dopo di noi, è qualcosa di grande che ci emoziona. È quell’aiuto reciproco che caratterizza e unisce le nostre due realtà”.
In videocollegamento, l’assessore regionale al Welfare della Lombardia, Guido Bertolaso, ha posto all’attenzione degli uditori uno dei temi più rilevanti emersi dal convegno: l’impegno necessario a ridurre le opposizioni alla donazione, che vengono manifestate nelle anagrafi dei Comuni al momento del rinnovo della carta d’identità. Dato che, come sarà spiegato dettagliatamente più tardi dal direttore del Centro nazionale trapianti, Giuseppe Feltrin, nel 2024 è cresciuto in tutte le Regioni.
La presidente nazionale di AIDO, Flavia Petrin, ha introdotto la sua relazione con il video “Un senso”: le note del celebre brano di Vasco Rossi per dire che un sì detto oggi serve a salvare una vita domani; e la vita ricomincia. “I donatori di organo sono donatori di vita – ha esordito Petrin – AIDO nel 2023 ha compiuto 50 anni, un momento di verifica e di ripartenza. Ogni anno aumenta il numero delle persone che dicono il loro sì alla donazione. AIDO opera per promuovere una cultura della donazione, per permettere a ogni cittadino di farsi la propria idea in merito e di fare la propria scelta, consapevole e informata. E’ vero che la quota delle opposizioni è cresciuta, raggiungendo un terzo del totale. Non dobbiamo mai smettere di ricordare che la nostra persona può essere utile anche dopo di noi, diventando un dono importante per chi è in difficoltà”. Petrin ha espresso “la più profonda riconoscenza nei confronti della Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo che da oggi accoglie la nostra sede legale nei suoi locali, con un comodato d’uso praticamente gratuito. È una realtà che ha sempre fatto molto per noi”. Quindi ha ricordato che gli scopi dell’Associazione sono promuovere la donazione, promuovere i buoni stili di vita, raccogliere le dichiarazioni favorevoli alle donazioni, fornendo alcune cifre: i soci al 31 dicembre 2024 sono 1.468.325, per cui l’auspicio è che nell’anno in corso si possa raggiungere e superare quota un milione e mezzo; l’anno scorso i consensi raggiunti sono stati 24.294, tra le dichiarazioni olografe (scritte di proprio pugno) e quelle manifestate tramite l’innovativa DigitalAIDO (51.896 soci per quest’ultima), che consente di dire il proprio sì in pochi secondi, con un “clic”; novità che ha permesso di “sfondare” soprattutto tra i giovani, tanto da far segnare un significativo +60% delle manifestazioni positive tra gli under 35 anni. Intanto, ha ricordato Petrin, le statistiche degli ultimi anni contano 41.519 donatori per un totale di 99.416 trapianti eseguiti. “Questi risultati – ha sottolineato la presidente Petrin – sono stati raggiunti grazie al lavoro della rete trapiantologica di cui AIDO è parte e grazie al lavoro di tanti volontari di AIDO impegnati per sostenere la donazione”.
La parola è passata, quindi, al dottor Giuseppe Feltrin, direttore del Centro nazionale trapianti, che ha concentrato l’attenzione su tre dati: il 2024 ha segnato un incremento sia delle donazioni che dei trapianti; i consensi totali espressi in Italia e inseriti nel Sistema informativo trapianti alla fine dell’anno scorso sono stati 14.969.252 a fronte di 21.393.642 dichiarazioni totali; le opposizioni espresse nelle anagrafi al momento del rinnovo delle carte d’identità – l’operatore, infatti, è tenuto a porre il quesito al cittadino in merito alla volontà di donare – sono cresciute indifferentemente in tutte le Regioni, passando dal 31,5% del 2023 al 36,3% del 2024: ci sono realtà, come il Veneto, che stanno sotto il 20, altre, specialmente nel Mezzogiorno, che superano quota 40, in Sicilia e Calabria si va più verso il 50%. “È un fenomeno su cui riflettere e intervenire – ha affermato Feltrin – Questo dato ci dice che abbiamo delle sacche di resistenza sulle quali dobbiamo lavorare con una maggiore informazione e comunicazione. E dobbiamo anche essere in grado di entrare selettivamente sulle varie fasce d’età, anche con le forme più utili e opportune, penso a tutto il mondo dei social dove sono presenti i nostri giovani. Ma lo dobbiamo fare assieme, come sempre uniti”.
Il convegno è proseguito con le relazioni tecnico-specialistiche del professor Norberto Perico, dell’Istituto di ricerche farmacologiche “Mario Negri” Irccs di Bergamo, sui trapianti di rene; del professor Luciano De Carlis, presidente della Società italiana trapianti; del dottor Giuseppe Piccolo, direttore del Centro regionale trapianti della Lombardia, il quale ha ricordato che la Regione Lombardia attualmente annovera 32,9 donatori per milione di abitanti contro una media nazionale di 29.
“Sono trascorsi più di 70 anni dal primo trapianto d’organo (di rene) tra gemelli identici – ha esordito il professor Perico –. Il trapianto è uno dei maggiori successi della medicina degli ultimi 40 anni, raggiunto grazie alle tecniche chirurgiche più avanzate e all’introduzione di nuovi farmaci e regimi di immunosoppressione che hanno ridotto al minimo il rischio di rigetto acuto dell’organo. L’obiettivo ora è permettere all’organo trapiantato di sopravvivere a lungo evitando il rigetto cronico, un processo non ancora ben definito nei suoi meccanismi patogenetici e per il quale non ci sono approcci adeguati o risolutivi, ma a cui in parte contribuisce anche la tossicità dei farmaci immunosoppressivi stessi. Inoltre i farmaci antirigetto a lungo termine aumentano il rischio di infezioni e tumori”. Secondo Perico “l’obiettivo della ricerca sperimentale e clinica è di arrivare ad uno stato di tolleranza vera dell’organo trapiantato, con poca o nessuna terapia immunosoppressiva a lungo termine. In questa direzione la terapia cellulare (con cellule mesenchimali stromali) sta dando risultati incoraggianti, mentre l’impiego di particolari nanomedicine con meccanismi d’azione innovativi per ora è esplorato solo a livello sperimentale”. Rimane poi il problema della carenza di donatori d’organo. “In quest’ottica – ha concluso Perico – nel 2024 speciale attenzione hanno suscitato alcuni trapianti di cuore e di rene eseguiti negli Stati Uniti utilizzando organi ottenuti da particolari maiali “ingegnerizzati” geneticamente affinché i loro organi possano essere trapiantati in pazienti. Si tratta di organi che per dimensioni, forma e funzioni sono molto simili a quelli dell’uomo. Gli studi in corso ci diranno se questa sarà la strada valida per aiutare tanti pazienti che ancora sono in lista d’attesa di un trapianto d’organo”.
Dal canto suo il professor De Carlis ha proposto una panoramica sullo stato dell’arte sulla attività di trapianto in Italia; sull’innovazione tecnologica in campo trapiantologico; chirurgia mini-invasiva e robotica; ha trattato delle macchine di perfusione: rigenerazione degli organi, logistica, valutazione funzionale; quindi ha trattato il trapianto da vivente tra necessità terapeutica e programmi di sviluppo; e infine fatto cenno al congresso della Società dei Trapianto proprio a Milano nel corso di quest’anno.
Al termine, la presidente nazionale di AIDO Petrin ha firmato un protocollo d’intesa di rilevanza nazionale con il Corpo delle infermiere volontarie della Croce Rossa italiana, per eventuali collaborazioni volte a sostenere sempre la donazione di organi, tessuti e cellule.
Finito il convegno nella prestigiosa sede della Regione, i partecipanti si sono spostati a poca distanza, in via San Gregorio 46-48, presso la sede della Società nazionale di mutuo soccorso Cesare Pozzo – Ets per la cerimonia di inaugurazione ufficiale, con taglio del nastro, della nuova sede legale di AIDO (a Roma resta attiva la sede operativa di via Cola di Rienzo 243), alla quale ha fatto seguito un momento conviviale nella sala della biblioteca.
“È stata una giornata intensa, bella ed emozionante – il commento conclusivo della presidente nazionale di AIDO Flavia Petrin –. Per AIDO è un’altra tappa fondamentale del suo percorso. Voglio esprimere la gratitudine mia personale e a nome di tutta l’Associazione per tutti coloro che si sono spesi con grande generosità e capacità per questa doppia manifestazione, a partire dalla consigliera nazionale Donata Colombo, che in Lombardia è di casa, e il consigliere regionale Christian Garavaglia che ci ha aiutato nell’organizzare e realizzare il tutto”.
